Dietro le quinte di un viaggio: l’esplorazione e la preparazione di un itinerario “perfetto” in Patagonia per amanti della natura e del trekking
Come nascono i viaggi di 360° Responsible Tourism?
Da più di quindici anni di esperienza in Argentina, percorrendo il paese in tutte le direzioni possibili, ritornando sui posti una e una volta ancora, ed ogni volta scavando più a fondo, percorrendo strade che sulle cartine sono sempre più piccole, seguendo tracce indicate da gente del posto, curiosando, investigando, con impegni diversi ma con lo stesso animo di conoscere, di approfondire, di arrivare a sentire il posto familiare, a mille e mille chilometri di distanza…
di distanza da cosa?
La mia casa è dove ci sono le persone e i paesaggi che amo, il vento, la luce, gli orizzonti e quelle che ancora non conosco, ma che cercherò, troverò e che mi meraviglieranno con la loro identità e la loro schiettezza. Il sacrificio e la stanchezza di un percorso, l’attesa che arricchisce come una pausa di decantazione, tra uno spostamento e un altro, tra un incontro e un altro. Non mi sento mai sola né tantomeno lontano da casa quando tutto quello che mi circonda è da me agognato con la meraviglia di ogni nascere del sole e del cielo stellato, dominato dalla Cruz del Sur. Perché ciascuno ha il suo posto nel mondo, e il mio è a queste latitudini australi, dove l’uomo può ancora stupirsi della naturale bellezza della terra e del cielo.
Questo nuovo viaggio alla fine del mondo lo dedico a mia madre Aurora, che mi ha cresciuta lontano dalle convenzioni e dai condizionamenti, dove meglio potevo esprimere me stessa e valorizzare la mia libertà, lì mi ha voluta mia madre e lì sono.
Questo è il primo testo che Sabrina ha scritto mentre con un piccolo gruppo sta percorrendo i sentieri più remoti e ventosi della Patagonia e della Terra del Fuoco. Gli altri messaggi sono arrivati attaccati alla zampa di un pinguino viaggiatore, quindi richiederanno alcuni giorni in più per poter essere trascritti e messi on-line.
Già… sembra quasi che sia là dove finisce il mondo, dove la civilizzazione delle reti 4G che ci seguono ovunque e ci permettono di essere sempre interconnessi con tutti in tempo reale non esista più. Per ora accontentatevi delle prime foto.
La prima parte del viaggio è iniziata a Ushuaia, con l’attraversamento in barca del canal Beagle e poi 5 giorni di trekking sull’isola di Navarino, che è già territorio cileno. Un trekking che ha portato i nostri esploratori a vedere in lontananza Capo Horn e lo stretto di Drake.
Per conoscere poi le nostre proposte di viaggio vi rimando al nostro sito ufficiale: www.360responsibletourism.com
brava Sabrina, continua ad attraversare come goccia di stupore i tuoi scenari metafisici e a darne…qualche segno, quando le tue esplorazioni appassionate ti rivelano sorprese che il tuo cuore non ce la fa a tenere solo per sè .Ciao
Sono appena tornata dalla Patagonia cilena/ argentina.
Trekking – con vento a ca. 100km orari – paesaggi stupendi
Camminata anche ad Ushuaia, nel parco naturale. Suggestivo, ca. 4 ore
Il tempo là è molto variabile, le isole (poche) intorno ad Ushuaia sono senza verde, molte roccie. Capo Horn non si vede, dista ca. 21/2 con una barca a vela.